Da tempo Amedeo
(tendere) a ridurre al minimo la sua partecipazione alla vita attiva. [...] L'interesse all'azione
(sopravvivere) però nel piacere di leggere; la sua passione
(essere) sempre la narrazione di fatti, le storie, l'intreccio delle vicende umane. Romanzi dell'Ottocento, prima di tutto, ma anche memorie e biografie; e via via fino fino ad arrivare ai gialli e alla fantascienza, che non
(disdegnare) ma che gli davano minor soddisfazione anche perché erano libretti brevi: Amedeo
(amare) i grossi tomi e metteva nell'affrontarli il piacere fisico dell'affrontare una grossa fatica. [... ]
Nel libro trovava un'adesione alla realtà molto più piena e concreta, dove tutto
(avere) un significato, un'importanza, un ritmo. Amedeo
(sentirsi) in una condizione perfetta: la pagina scritta gli appariva la vera vita, profonda e appassionante, e alzando gli occhi
(ritrovare) un casuale ma gradevole accostarsi di colori e sensazioni, un mondo accessorio e decorativo, che non poteva impegnarlo in nulla. La signora abbronzata, dal suo materassino, gli
(fare) un sorriso e un cenno di saluto, lui
(rispondere) pure con un sorriso e un vago cenno e riabbassò subito lo sguardo. Ma la signora aveva detto qualcosa:
- Eh?
- Legge, legge sempre?
- Eh...
- E' interessante?
- Sì.
- Buon proseguimento!
- Grazie.
Bisognava che non
(alzare) più gli cchi. Almeno fino alla fine del capitolo. Lo
(leggere) d'un fiato. [...]
- Ma...
Amedeo fu costretto ad alzare il capo dal libro.
La donna lo stava guardando, ed i suoi occhi
(essere) amari.
- Qualche cosa che non va? - lui
(chiedere) .
- Ma non si stanca mai di leggere? - disse la donna. - Non sa che con le signore si deve fare conversazione? -
(aggiungere) con un mezzo sorriso che forse
(volere) solo essere ironico, ma ad Amedeo, che in quel momento
(pagare) chissà cosa per non staccarsi dal romanzo, sembrò addirittura minaccioso.
"Cos'ho fatto, a mettermi qui!" pensò. Ormai
(essere) chiaro che con quella donna al fianco non
(leggere, più) una riga.