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Carlo Collodi

Carlo Collodi

 

 

 


Il vero nome dell'autore di Pinocchio era Carlo Lorenzini, ma tutti lo conoscono con lo pseudonimo di Collodi, nome che prese dal paese di nascita della madre. Collodi nacque a Firenze il 24 novembre 1826.    
La madre si chiamava Angelina Orzali e faceva la cameriera presso una famiglia della nobiltà di provincia, benché fosse diplomata come maestra elementare. Il padre, Domenico Lorenzini lavorava come cuoco.    
Carlo era il primogenito (il maggiore) di dieci figli, ma  sei dei suoi fratelli morirono ancora piccoli. Frequentò le elementari a Collodi, affidato ad una zia e la sua biografia dice che aveva un carattere vivace e inquieto.

Nel tempo le condizioni economiche della famiglia migliorarono e Carlo poté iniziare la carriera di impiegato e di giornalista.  
Nel 1856 scrisse il libro Un romanzo in vapore,  a cui fa seguito Il viaggio per l'Italia di Giannettino.     

Carlo Collodi secondo molti tra coloro che lo hanno conosciuto "... era uno scrittore dal carattere spiritoso e gradevole, benché fosse considerato un po' pigro..." .  Collaborò, fino al 1875, con numerosi giornali; scrisse pure romanzi e drammi teatrali, nessuno dei quali ebbe particolare fortuna. 

 
Il primo testo dedicato all'infanzia è del 1876 e ha per titolo I racconti delle fate. Si tratta di traduzioni di fiabe francesi commissionate dalla libreria editrice Paggi; questa fu per lui l'occasione di cominciare a interessarsi di letteratura infantile, con la realizzazione di una serie di testi scolastici.    

La vera notorietà per Collodi arrivò, però, con la pubblicazione del romanzo Le avventure di Pinocchio, storia del burattino più famoso del mondo che fu pubblicato inizialmente a puntate, a partire dal 7 luglio 1881, sul "Giornale per i bambini", con il titolo di Storia di un burattino. Il libro uscì integralmente nel 1883 presso l'editore Felice Paggi di Firenze.

Le avventure di Pinocchio è un libro pubblicato in 187 edizioni e tradotto in 260 lingue.    

Carlo Collodi morì, improvvisamente, il 26 ottobre 1890, prima che la sua notorietà fosse veramente diffusa.